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Swiss Press e World Press Photo 2020

Data di pubblicazione 1.12.2020

Comunicato per i media                                                                            

World Press Photo 20.11. - 20.12.20
Swiss Press Photo 20.11.2020 - 21.02.2021

Una retrospettiva del 2019 grazie alle migliori fotografie giornalistiche

Le fotografie giornalistiche ci consentono di scoprire il mondo e le sue molteplici sfaccettature, talvolta esotiche, spesso insolite. Con una rassegna di scatti dal vivo, senza pose, i fotoreporter rievocano, con forza espressiva e verità, un anno ricco di avvenimenti. Presentando al pubblico, a partire dal 20 novembre, le mostre fotografiche Swiss Press Photo e World Press Photo, il Castello di Prangins - Museo nazionale svizzero offre l'opportunità di compiere un viaggio inedito attraverso i fatti salienti del 2019.

Il 2019 è stato segnato da un'ondata di proteste a livello mondiale, sia per la difesa delle libertà e dei diritti dei cittadini, sia per chiedere ai governi l'adozione di misure a favore del clima. I vincitori di Swiss Press e di World Press Photo sono tutti accomunati dal fatto di essere riusciti, grazie alla loro creatività e abilità, a catturare questi fatti di attualità in uno o più scatti. A partire dal 20 novembre, il Castello di Prangins presenterà al pubblico una carrellata di immagini di alta qualità, ripartite in categorie (attualità, sport, vita quotidiana, natura, ritratti, storie svizzere, ecc.); ogni domenica sono previste visite guidate pubbliche attraverso il percorso espositivo.

Yves Leresche, fotografo Swiss Press dell'Anno 2020, ha realizzato lo scatto vincente della categoria Attualità, che ritrae una scena dello sciopero femminista del 14 giugno 2019. Una giornata di spicco nell'attualità svizzera, che vede centinaia di migliaia di donne assentarsi dal lavoro per scendere in strada. Esse rivendicano la parità e si ribellano al sessismo e alle violenze sessuali.

A livello mondiale, la fotografia dell'anno premiata al World Press Photo è quella di Yasuyoshi Chiba. Un giovane sudanese illuminato da telefoni cellulari recita poesie di protesta durante un black-out elettrico a Karthoum il 19 giugno. Le autorità sudanesi avevano tentato di sedare le rivolte in corso dal dicembre 2018 producendo intenzionalmente delle interruzioni di corrente elettrica, ma alla fine hanno ceduto alla pressione delle proteste e firmato un accordo per la divisione dei poteri il 17 agosto 2020.

 

Materiale per i media
Swiss Press Photo
World Press Photo

Contatto per i media

+41 22 994 88 68 tatiana.oberson@museenational.ch